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Vita

BESA, la nuova forma di rendicontazione sociale

10 Lug. 2018

Per Leroy Merlin Italia, gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile sono stati adattati ad una grande realtà aziendale

bilancio2017_coverE’ stato pubblicato da pochissimi giorni la versione integrale del Bilancio Partecipato 2017 di Leroy Merlin Italia, un esempio all’avanguardia di come tener conto dell’impegno sociale e ambientale di un’impresa, traducendolo e semplificandolo per una lettura comparata con le prestazioni puramente economiche.
Frontiera della rendicontazione sociale, il bilancio partecipato è sicuramente lo strumento più completo e complesso per misurare le ricadute delle attività aziendali su tutti gli stakeholders coinvolti.

Che cos’è il BESA? 

BESA è l’acronimo di Benessere Equo e Sostenibile Aziendale, un processo metodologico partecipato, con il quale si valuta la capacità dell’impresa di generare benessere equo e sostenibile.  
Vengono presi in considerazione indicatori oggettivi provenienti dal framework GRI (o selezionati ad hoc per le realtà più piccole) e classificati nei domini del BES assieme a indicatori soggettivi costituiti sulla base delle preferenze rilevate dagli stakeholder tramite un questionario costruito ad hoc.

Combinando questi due set di indicatori si riesce ad ottenere:

  • la classificazione delle attività dell’impresa nei domini del BES;
  • una valutazione di quest’ultime da parte di tutti gli stakeholder;
  • un indicatore composito partecipato;
  • un report finale contenente gli elementi precedenti e le indicazioni di policy per il miglioramento.

Tale approccio permette alle imprese di comunicare con gli stakeholder utilizzando un unico linguaggio condiviso di benessere multidimensionale, declinando la rendicontazione del proprio operato in termini di capacità generativa. 

Come nasce il BESA?

Il BESA nasce dal lavoro di Dalila De Rosa e Lorenzo Semplici, dottori di ricerca all’Università LUMSA e collaboratori all’Università di Tor Vergata e parte del team di ricerca NeXt, che si occupa di realizzare e adattare le forme di rendicontazione sociale più innovative alle istituzioni produttive profit e non profit. 
Questo strumento nasce per rispondere alla domanda “che cosa ha fatto l’Azienda per generare un beneficio comune o cosa ha fatto per limitare il proprio impatto negativo?” ed è, ad oggi, la forma più completa di rendicontazione sociale poiché la sua costruzione prevede il coinvolgimento dei soggetti interessati dalle politiche aziendali, dai lavoratori ai fornitori, dai consumatori alle comunità locali.

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