fbpx
Acli
Adiconsum
Adige
Adoc
aipec
Altromercato
ANTEAS NAZIONALE
AOI Cooperazione
Arci
Auser Nazionale
Banca Etica
CGIL
Cisl
Cittadinanzattiva
Confcooperative
CSVnet
Cvx
Earth Day Italia
ERShub
Fairtrade Italia
Federcasse
Federconsumatori
Fim - Cisl
First Social Life
Flaei
Fondazione Ebbene
Fondazione Fiba
Fondazione Lanza
Fondazione Sodalitas
Forum Nazionale del Terzo Settore
Impronta Etica
Istituto Maria Ausiliatrice
Kyoto Club
Legacoop
LEGAMBIENTE NAZIONALE
Lidia Di Vece
Movimento consumatori
PEFC Italia
Tor vergata
Transparency International
UCID
UIL -Unione Italiana del Lavoro
Unitelma Sapienza
Vita

Poc Tech

Alla base del nostro progetto è la difficoltà per molti produttori di riconoscere in maniera veloce ed economica potenziali contaminazioni delle colture. Questa problematica comporta uno scorretto e, spesso, esagerato utilizzo di fitofarmaci e fitosanitari rispetto alle quantità obiettivamente necessarie, con conseguenti ripercussioni sul suolo e le acque, ma anche sugli alimenti stessi.
La nostra idea è quella di sviluppare un device, a partire da semplici termostati opportunamente modificati, compatto e di facile utilizzo per la detection di patogeni a partire dalle colture in campo fino alle produzioni ultime di trasformazione. Questo device è relativamente economico, rispetto alle analisi di laboratorio, permette di ottenere risultati in tempi brevi e non richiede personal tecnico specializzato per l’utilizzo. Il funzionamento è basato sulla metodica Point-Of-Care attraverso l’applicazione di PCR LAMP, ossia amplificazioni del DNA patogeno ad alte temperature congiuntamente con saggi di riconoscimento specifici alloggiate su cartucce monouso adattabili unicamente al nostro device.

Requisiti di Sostenibilità

Per quel che riguarda il posizionamento riguardo agli SDGs dell’Agenda ONU 2030, riteniamo che l’obiettivo di maggiore impatto riguardi “Responsible consumption and production”, quindi garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo. Rappresenta infatti la principale fonte di creazione di valore per la nostra idea. Tra i target del G12, il 12.4 afferma che “entro il 2030, ottenere la gestione ecocompatibile di sostanze chimiche e di tutti i rifiuti in tutto il loro ciclo di vita e ridurre significativamente il rilascio in aria, acqua e suolo, al fine di minimizzare i loro effetti negativi sulla salute umana e l’ambiente.”. Tra gli indicatori BES, il nostro progetto si inquadra invece al punto 6 che riguarda i siti contaminati. Il nostro device, infatti, offre indicazioni su potenziali sorgenti di contaminazione ed elevamenti che inficiano la qualità del territorio e dei servizi ecosistemici. Rappresenta inoltre un eletto cruciale di qualità ambientale per le forti implicazioni che questi hanno sul rischio biologico ed ecologico e sulla fruizione dell’ambiente

Il Team

Ilaria
Carrara

Ricerca e sviluppo

Elisabetta
Raineri

Consulenza

Nicole
Bigliardi

Vendite

Alessia
Macchioni

Comunicazione e Marketing

Cosa fate? Perché? Per chi?

Ricerca di patogeni nelle colture. I sistemi di diagnostica POINT-OF-CARE offrono la possibilità di riconoscere in maniera semplice e rapida eventuali patogeni senza necessità di personale e laboratori specifici e a costi relativamente bassi. I potenziali clienti che devono affrontare il problema di una detection costosa e di un uso spropositato di fertilizzanti si aggirano sui 1 143 958 in tutta Italia. In particolare, in Emilia-Romagna, secondo un report della Regione, lo scenario è caratterizzato da alti costi di produzione che, insieme a eventi naturali e climatici, hanno frenato il potenziale produttivo delle imprese agricole. Secondo i dati ISTAT, inoltre, le spese per sementi, concimi e fitofarmaci incidono per il 15% sul totale dei consumi intermedi (l’utilizzo di azoto e fosforo è superiore ai valori medi nazionali). Negli ultimi anni poi si è verificato un incremento medio dei costi superiore a quello dei ricavi, quindi con la nostra soluzione le aziende potrebbero fare un investimento ingente iniziale per poi andare a risparmiare su attività di supporto nel medio-lungo termine.

Come lo fate?

Produzione dei un device di diagnostica: il device è sostanzialmente un termostato portatile opportunamente modificato per: Numero di alloggiamenti di cartucce, Regolazione della T. Produzione di cartucce per il device: Le cartucce utilizzate nel device ospitano opportuni saggi biologici di riconoscimento del patogeno basati su amplificazione del DNA tramite PCR LAMP accoppiati a reazioni colorimetriche specifiche. Di rilevante interesse economico sono i “pacchetti di cartucce dedicati” ossia ideate per una filiera specifica Oltre al device di detection e alle cartucce di ricambio offriamo consulenza relativa a soluzioni green e sostenibili per il controllo dei patogeni e il risanamento delle colture attraverso formulati a base di oli essenziali e molecole naturali (prodotti da imprese specializzate nel settore – STK, Isagro).

Come guadagnate?

Il ricavo principale deriverà per lo più dalle cartucce, che sono monouso. Lo strumento di detection infatti viene comprato una sola volta e utilizzato a lungo (come fosse una stampante). Le cartucce invece devono essere acquistate di continuo e per singole colture. Si possono fare pacchetti, ad esempio da 20 cartucce, per singola coltura o anche miste.

Chi siete?

Ilaria Carrara R&S Elisabetta Raineri CONSULENZA Nicole Bigliardi VENDITE Alessia Macchioni COMUNICAZIONE & MARKETING

Vantaggio Competitivo

Brevettabilità del prodotto e delle cartucce. Sono presenti diversi saggi di riconoscimento specifici per ogni patogeno. Produzione di cartucce che funzionino esclusivamente con il nostro dispositivo. Quello che proponiamo è un prodotto nuovo sul mercato, quindi potenzialmente brevettabile. Il nostro ricavo deriverà soprattutto dalle cartucce, utilizzabili solo per una singola detection, che saranno compatibili solo con il nostro strumento e quindi non intercambiabili con eventuali cartucce della concorrenza. Inoltre, le cartucce hanno saggi di riconoscimento specifici per ogni patogeno.

Risorse e Partner

Risorse umane: Ingegnere. Tecnico di laboratorio. Noi, aspetti economici (contabilità, marketing, consulenza, R&S) Risorse tecniche: Laboratorio. Eventuale ufficio/magazzino. Gli olii essenziali e le molecole naturali per il controllo di patogeni e il risanamento delle colture sono prodotti da imprese specializzate nel settore, come STK e Isargo.

Piano Economico Finanziario

Prezzo medio vendita device: 500€ Prezzo medio vendita cartucce: 8€ cartuccia singola, 140€ pacchetto di 20 cartucce Ricavo su device: 200€ Ricavi su cartucce: 5 € Il ricavo principale deriverà per lo più dalle cartucce, che sono monouso. Lo strumento di detection infatti viene comprato una sola volta e utilizzato a lungo (come fosse una stampante). Le cartucce invece devono essere acquistate di continuo e per singole colture. Si possono fare pacchetti, ad esempio da 20 cartucce, per singola coltura o anche miste.

Timing

I canali più adeguati per raggiungere i clienti target sono sicuramente pubblicizzazione su riviste e siti web specializzati, ma anche un contatto diretto tra noi e produttori che potrebbero essere interessati. Per quanto riguarda la vendita, questa potrà essere effettuata online, ma anche “porta a porta” e magari in un futuro presso rivenditori. Inoltre, un’opportunità da non sottovalutare è la partecipazione a eventi fieristici del settore, in modo da riuscire a raggiungere un’altra fetta di clientela. In questo modo sarà possibile aumentare la visibilità grazie all’online, oggigiorno principale piattaforma di lancio per attività innovative, con l’obiettivo di migliorare e monitorare la situazione di awareness; di stabilire nuovi rapporti e implementare strategie di CRM (Customer Relationship Management) mirate, in modo da costruire e mantenere rapporti stabili con i clienti, offrendo sempre un servizio puntuale e di qualità. Con le attività più tradizionali di vendita diretta e partecipazione attiva presso eventi e fiere sarà invece possibile intercettare quel segmento di mercato più avverso o lontano alle nuove tecnologie e al mondo digitale (anche per fattori demografici come l’età media tendenzialmente elevata, il “problema” di senilizzazione che caratterizza il settore agricolo italiano: dal Censimento dell’agricoltura 2010, è emerso infatti che il 16,7% dei capi azienda ha oltre i 75 anni, mentre ben il 50% ne ha più di 60), in modo da esporre la nostra soluzione attraverso queste opportunità di contatto diretto, offrendo anche a questo tipo di pubblico la possibilità di essere dirottati verso un cambio di paradigma (di progressivo avvicinamento alla sostenibilità) ed essere seguiti in questo tipo di investimento.

Altre idee dalla Community