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mashcream

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Il problema

“Tradizionalmente, la produzione del gelato richiede un lungo processo in laboratorio. Secondo uno studio della Berkeley Lab, il processo impiega più di 10 step, che impattano per circa 4,4 TBtu di consumo di energia elettrica, circa 2.6 TBtu in utilizzo del combustibile per l’equivalente di spesa in elettricità pari a 100 milioni di dollari. Senza parlare di spreco alimentare. Oggi, nel mondo le persone sprecano in media almeno 1⁄3 del nostro cibo e solo negli Stati Uniti è addirittura il 40%. Si tratta di uno spreco di 180 kg a persona (mezzo chilo al giorno a persona). In altre parole: ogni mese buttiamo circa 60 dollari nella spazzatura.
Nell’industria del gelato, il gelato viene prodotto all’inizio della catena del valore. Il gelato deve essere conservato lungo la catena del freddo, dalla produzione al trasporto, dalla vendita allo stoccaggio in casa, prima di essere consumato. Ed in gelateria artigianale occorre preparare il gelato in anticipo con il rischio che non venga venduto e quindi buttarlo nella spazzatura.
Solitamente il gelato viene preparato all’interno di un laboratorio (con costi di installazione molto ingenti), partendo da basi e semilavorati in polvere che abbassano la qualità del prodotto. I consumatori acquistano, poi, il gelato dal vano refrigerato e devono conservarlo lungo la catena del freddo.
Mashcream si propone di ridefinire il modo in cui viviamo l’esperienza del gelato sviluppando un format di produzione espressa di gelato su piastra refrigerata senza laboratorio tradizionale e senza utilizzaresemilavorati in polvere, normalmente utilizzati nel settore della gelateria.
Mashcream taglia la “”catena del freddo”” propria del gelato tradizionale e permette di produrre il gelato in maniera espressa direttamente davanti al consumatore.
Il consumo di gelato si trasforma in un formato “green”, particolarmente attento alla riduzione degli sprechi alimentari ed energetici.”

Offerta di valore

“Il progetto intende portare valore e beneficio ai propri clienti, sia per il settore Ho.Re.Ca. che per il consumatore finale.
– Vantaggi per il mercato B2B includono: risparmio di denaro sul noleggio di elettricità e sul canone di locazione; ridurre i costi di inventario; diversificazione del prodotto; animazione del punto vendita.
– I vantaggi per il mercato B2C sono: produzione espressa su richiesta, coinvolgimento dei clienti e buzz sui social.
Grazie all’innovazione di Mashcream le persone possono scegliere i propri ingredienti preferiti e personalizzare il proprio gelato personale potendo osservare la preparazione espressa direttamente davanti ai propri occhi e gustando le caratteristiche di Mashcream:
– Naturale. Il gelato è prodotto con latte biologico 100% italiano, privo di conservanti, coloranti e OGM.
– Salutare. Mashcream è a basso contenuto di grassi (5%), prodotto senza grassi idrogenati e olio di palma.
– Personalizzato. Selezioniamo ingredienti freschi e di alta qualità senza concentrati o sostituti.
– Fresco. Il gelato è fatto con tutti gli ingredienti naturali, latte fresco (mai in polvere).
– Innovativo. Il gelato viene prodotto in modo espresso tagliando la catena del freddo.
– 100% italiano. Mashcream è un gelato artigianale 100% italiano.”

Contabilità dell’innovazione

“L’impatto del progetto Mashcream è in linea con le principali tipologie di impatto a livello EU (https://ec.europa.eu/food/safety/food_waste_en):
– EU impact – Reducing Food Waste:
nella sola UE, ogni anno vengono generati circa 88 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari e il costo è di 143 miliardi di euro. Nel canale Ho.Re.Ca., il gelato artigianale in genere deve essere cestinato se non viene venduto quotidianamente, soprattutto se è a base di ingredienti naturali. Che sia per la ristorazione o in casa, il gelato Mashcream viene preparato on demand e non produce alcuno spreco alimentare. Lo spreco di cibo non è l’unico problema economico ed etico, ma senza dubbio impoverisce anche l’ambiente con le sue limitate risorse naturali.
– EU impact – Reducing the Carbon Footprint from Food:
Mashcream può sostenere la lotta contro il cambiamento climatico con la diminuzione dello spreco alimentare, che rappresenta l’8% delle emissioni globali di gas serra. Con questo progetto si intende ridurre il numero di fasi necessarie che vengono impiegate nella produzione del gelato. Secondo uno studio della Berkeley Lab, il gelato impiega più di 10 step, che impattano per circa 4.4 TBtu in consumo di energia elettrica, circa 2.6 TBtu in utilizzo del combustibile per l’equivalente di spesa in elettricità pari a 100 milioni di dollari.

Inoltre, è missione dell’UE salvare cibo nutriente da ridistribuire a chi ne ha bisogno, il che può aiutare anche a sradicare la fame e la malnutrizione. 43 milioni di persone nell’UE non possono permettersi un pasto ogni giorno. Da tenere ulteriormente in considerazione, è che la riduzione degli sprechi alimentari può far risparmiare denaro ad agricoltori, famiglie e aziende (https://ec.europa.eu/food/safety/food_waste_en).
Tutti noi amiamo il gelato ma molti di noi si sentono in colpa a mangiare il gelato a causa di:
• Obesità: in base all’ultimo studio condotto dall’OMS, il sovrappeso colpisce tra il 30-70% e l’obesità colpisce il 10-30% di tutti gli adulti. Questo è un problema ancora più grande per i bambini, poiché oltre il 60% di tutti i bambini è in sovrappeso prima della pubertà. (http://www.euro.who.int/en/health-topics/noncommunicable-diseases/obesity/data-and-statistics)
• Aumento dello spreco alimentare: ogni anno vengono sprecati o gettati 1,6 miliardi di tonnellate di cibo, per un valore di 1 trilione di euro. Lo spreco alimentare dovrebbe aumentare fino a 2,1 miliardi di tonnellate per un valore di 1,5 trilioni all’anno entro il 2030. Ciò rappresenta un aumento di un terzo in 10 anni. Ciò significa che il cibo che sprechiamo è di 180 kg a persona e mezzo chilo al giorno, a persona. In altre parole: ogni mese buttiamo nella spazzatura cibo per un valore di € 55. (https://e360.yale.edu/digest/food-waste-set-to-increase-to-2-1-billion-tons-annually-by-2030)
• Consumo energetico: come evidenziato sopra, nell’industria del gelato questo viene prodotto all’inizio della catena del valore. Così il gelato deve essere conservato lungo la catena del freddo, dalla produzione al trasporto, dalla vendita allo stoccaggio in casa, prima di essere consumato.