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Il problema

“Aiutiamo a risolvere 2 problemi esistenti nel settore tessile: consumo eccessivo e sovrapproduzione.

Sovrapproduzione: oggigiorno le aziende tessili locali producono più di quanto il mercato richiede, trovandosi una quantità di rifiuti tessili che devono smaltire. Molte aziende nel territorio non sanno più dove destinare questo tipo di rifiuti.

Sovraconsumo: il sistema attuale dipende totalmente dal consumo eccessivo; molti vestiti sono progettati come articoli di moda nell’uso a breve termine e senza alcuna considerazione per la loro vita rispetto al primo utente o al loro destino una volta gettati via. Molte persone nel territorio si trovano in casa capi di abbigliamento che non sanno dove depositare o dove buttare via.

Al momento molti vecchi indumenti o scarti di produzione vengono spesso gettati come rifiuti generici finendo poi in una discarica o in un inceneritore. Secondo studi della Commissione Europea solo il 5% dei capi che vengono buttati via viene effettivamente riciclato. Allo stesso tempo, ci sono associazioni come Caritas o Emmaus che raccolgano vecchi capi senza dare informazioni precise sulla loro destinazione. Le persone stanno diffidando di questi sistemi di raccolta (come ad esempio dei “”cassonetti gialli””) in quanto non c’è trasparenza sul destino dei capi raccolti. Manca un sistema efficace di raccolta che sia trasparente e che sia capace effettivamente di creare valore da questi capi che spesso vengono definiti come “”rifiuto”” e non come una “”nuova materia prima””.

Parallelamente a questi problemi, specificatamente nel settore della moda, osserviamo un’enorme crescita del consumo critico, in particolare della richiesta di trasparenza come il caso del #whomadeyourclothes, molte persone nel momento dell’acquisto si chiedono da dove provenga il capo che hanno selezionato e in quali condizioni lavorative sia stato realizzato.

Rifò nasce per rispondere a queste esigenze, in fortissima crescita, che vedono da un lato famiglie e aziende che si ritrovano tanti rifiuti tessili da smaltire; e dall’altro i consumatori che cercano sempre di più capi di abbigliamento sostenibili e realizzati in maniera “etica”.

Offerta di valore

“I cardini su cui si articola la value proposition di Rifò sono tre:
Made In Italy
Rigenerato
Impatto sociale

1. Made In italy
Ci impegniamo a realizzare tutti i nostri prodotti in Italia a Prato così da essere sicuri della qualità e dell’eticità del processo produttivo. Il Made in Italy nel mondo è sinonimo di eleganza e affidabilità. I nostri fornitori sono per la maggioranza artigiani o piccole aziende familiari che hanno comprovata esperienza nel settore tessile e dell’abbigliamento.

2. Rigenerato
I nostri prodotti sono rigenerati, partiamo da un mucchio di maglioni vecchi e riusciamo a ricreare un nuovo filato con il quale confezionare un nuovo cappellino. Questo processo meccanico è sostenibile perché si usa pochissima acqua e alcun prodotto chimico durante la produzione. I capi non vengono tinti, sono frutto della selezione iniziale per colore da parte di alcuni artigiani chiamati “cenciaioli”.

3. Impatto sociale
Abbiamo identificato 3 progetti con 3 associazioni che lavorano da anni sul territorio pratese. È una parte del nostro business che vorremmo sempre portare avanti, l’idea sarebbe quella in futuro di integrare nella nostra catena del valore persone provenienti da background di difficoltà.

Contabilità dell’innovazione

“Benefici sociali:
Rifò non è solo un prodotto ma anche un progetto sociale: con l’iniziativa 2love Prato, 2€ di ogni acquisto vanno a 1 di 3 associazioni che lavorano a Prato, così da collegare socialmente la produzione al suo territorio. Le persone quando acquistano i nostri prodotti scelgono quale fondazione finanziare: Legambiente Prato per un’iniziativa di educazione ambientale, Fondazione AMI Prato in ambito sanitario e Fondazione Opera Santa Rita in ambito socio-sanitario. Termineremo presto quest’iniziativa e come proseguo vorremmo realizzare un progetto nostro insieme a una di queste associazioni.

Nostro sogno è quello di avere all’interno della nostra catena del valore un’inclusione sociale, su questo aspetto stiamo ora negoziando con la Fondazione Opera Santa Rita. Stiamo valutando la fattibilità di creare un corso di formazione per cenciaioli destinato a dei maggiorenni che soffrono di autismo e che sono attualmente in cura presso questa fondazione. Ci piacerebbe davvero passare da un impatto sociale indiretto tramite donazioni a un impatto sociale diretto con la nostra produzione.

Benefici ambientali:
Grazie alla tecnologia innovativa adottata nel nostro sistema di produzione, siamo in grado di trasformare scampoli di tessuto e vecchi abiti in nuovi indumenti che conservano le stesse qualità dei prodotti originali, riducendo, rispetto a un capo nuovo: del 90% l’uso di acqua, del 77% quello dell’energia, del 90% i prodotti chimici, del 95% le emissioni di CO2 e del 100% l’uso di coloranti (non ritingiamo i vecchi capi, li dividiamo per colore e poi li rilavoriamo).