Descrizione attività |
Ambientalismo scientifico, volontariato, solidarietà
Legambiente è nata nel 1980, erede dei primi nuclei ecologisti e del movimento antinucleare che si sviluppò in Italia e in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni ’70.
Tratto distintivo dell’associazione è stato fin dall’inizio l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili.
L’approccio scientifico, unito a un costante lavoro di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini, ha garantito il profondo radicamento di Legambiente nella società fino a farne l’organizzazione ambientalista con la diffusione più capillare sul territorio: oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai nostri campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali.
Legambiente è un’associazione senza fini di lucro, le attività che organizziamo sono frutto dell’impegno volontario di migliaia di cittadini che con tenacia, fantasia e creatività si impegnano per tenere alta l’attenzione sulle emergenze ambientali del Paese.
L’economia civile può essere la leva di un cambiamento profondo per uscire dalla crisi creando valore e lavoro; costruendo un nuovo mercato ecologico, giusto e condiviso; rilanciando la partecipazione dei cittadini; promuovendo nuovi percorsi e nuovi spazi di democrazia.
Una nuova economia capace di superare l’odierna organizzazione dei mercati e la dicotomia “profit- non profit”, dunque aperta al ruolo fondamentale della cittadinanza attiva e delle imprese responsabili. L’apporto del sistema imprenditoriale e finanziario è necessario per non rinchiudersi nel recinto del “piccolo è bello”, che non è in grado di modificare la realtà in cui viviamo. Fare impresa e finanza sarà dunque decisivo solo se queste genereranno valore sociale, ambientale ed economico, sia per le aziende che per i territori. L’etica, in questo contesto, è un prerequisito irrinunciabile, anche nel perseguimento del profitto.
A fare la differenza, piuttosto che le diverse modalità organizzative, devono essere l’oggetto dell’impresa e le finalità che si prefigge, mettendo al centro la dignità del lavoro come chiave per migliorare la persona dal punto di vista umano e culturale, crescere professionalmente, sostenersi economicamente. L’esperienza della cooperazione è imprescindibile, va difesa e rilanciata, soprattutto quella sociale. Ed è fondamentale il contributo di un sistema creditizio che sappia sostenere e promuovere, in maniera equa e sostenibile, un nuovo mercato.
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